lunedì 28 febbraio 2011

le principali avversità del platano


il platano, albero assai diffuso di cui oggi viene quasi esclusivamente coltivata una specie ibrida chiamata Platanus acerifolia o Platanus hybrida, dai caratteri assai variabili, è una pianta che cresce bene in pianura e sui pendii collinari, ma che si adatta egregiamente anche alle difficili condizioni pedoclimatiche che si riscontrano nelle città e lungo le strade.
Proprio per questi motivi è una delle piante più impiegate per l'alberatura dei viali cittadini e per fiancheggiare le strade di campagna, grazie anche alla rapida crescita, alla sua longevità ed alla buona resistenza all'inquinamento provocato dai gas di scarico degli autoveicoli.
La presenza del platano assume notevole importanza paesaggistica anche nei parchi e nei giardini pubblici e privati, dove talvolta esistono esemplari secolari troneggianti per la loro imponenza



Purtroppo la sopravvivenza di questo maestoso albero, che in alcune regioni come il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna caratterizza e marca notevolmente il territorio, essendo presente in milioni di esemplari su gran parte delle strade urbane ed extraurbane, è minacciata da una serie di malattie che tendono ad indebolire le piante fino a determinarne,  nei casi più gravi, la morte. A ciò si aggiunga il fatto che errate tecniche colturali e di progettazione, come potature selvagge e dannose, oppure il manto stradale che arriva fino al tronco impedendo alle radici l'assorbimento dell'acqua, rendono ancora più critica la situazione di questa pianta, contribuendo ad una maggiore suscettibilità all'attacco dei parassiti.
La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che gli interventi antiparassitari su esemplari di grandi dimensioni sono resi pressoché impossibili dai costi esorbitanti e dall'estrema tossicità dei prodotti da impiegare nei confronti delle persone e l'ambiente circostante.


in linea generale è valido il teorema secondo il quale la situazione di stress in cui si trovano le piante che vegetano nell'ambiente urbano ha come conseguenza una maggiore suscettibilità delle piante stesse alle avversità parassitarie e crittogamiche.
 Un mezzo per limitare gli attacchi parassitari sarebbe perciò quello di cercare di migliorare le condizioni generali di vita e di salute delle piante, intervenendo sia sulla manutenzione dei vecchi impianti sia sulla progettazione dei nuovi, basata su finalmente criteri più scientificamente mirati alla qualità di vita delle essenze poste a dimora.
L'individuazione delle specie più idonee all'ambiente pedoclimatico in cui si sta operando, la previsione di spazi più adeguati allo sviluppo, che consentano anche un sufficiente approvvigionamento idrico, la limitazione del costipamento del terreno e delle potature, l'attenzione ad evitare danni meccanici sono tutti accorgimenti che possono contribuire a rendere più forti le piante e di conseguenza limitare gli attacchi parassitari.

Come per tutte le altre specie vegetali, possiamo suddividere le avversità che colpiscono il platano in due macro-categorie, chiamate genericamente 'malattie crittogamiche' e 'malattie parassitarie'.

Le malattie crittogamiche sono quelle provocate da agenti patogeni vegetali primitivi come funghi e batteri (crittogame), mentre le malattie parassitarie sono causate dall'infestazione massiva sulla pianta di insetti (nei loro diversi stadi di sviluppo) o altri animali come i nematodi o gli acari.

Tra le principali malattie crittogamiche del platano abbiamo:

cancro colorato - Ceratocystis fimbriata f. sp. platani
oidio o mal bianco - Microsphaera platani
antracnosi - Gnomonia platani

Tra le principali avversità parassitarie abbiamo:

tingide americana - Corythucha ciliata, rincote di origine americana
ifantria americana - Hyphantria cunea, lepidottero defogliatore
bombice dispariLymantria dispar, lepidottero defogliatore
litocollete del platano- Phyllonorycter platani, lepidottero minatore
rodilegno - Cossus cossus e Zeuzera pyrina, lepidotteri xilofagi

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